Il punto del 24 ottobre 2019 di Vittorio Bosio


Csi-Avvenire. Per un’alleanza fra sport reale e istituzionale

Non è facile farsi un’idea chiara di quello che sta succedendo nel mondo del volontariato e dello sport in particolare. Ricordo per sommi capi: Legge delega al Governo, nomina del ministro dello Sport, istituzione della società “Sport e salute”, Codice di riforma del Terzo settore e tanto altro. L’offerta sportiva è sempre più caratterizzata dagli sport individuali e non strutturati, per tutti, a tutte le età, in ogni condizione fisica e mentale, all’aperto e in luoghi non convenzionali, con lo scopo di rispondere ai bisogni maggiormente percepiti delle persone e della comunità.
La sfida del mondo sportivo è enorme, stimolante ma forse oltre le nostre forze. Dobbiamo evitare inoltre che ad occuparsi dello sport di oggi e di domani siano chiamate solo le istituzioni sportive. Perché? Perché lo sport quotidiano, che tocca la vita dei cittadini e delle comunità è quello organizzato dalle oltre 100mila associazioni sportive, negli oltre 150mila impianti sportivi, e con un esercito di oltre 1 milione di operatori sportivi, in tanti casi volontari.
Non si può pensare ad una riforma integrale del modello sportivo se non coinvolgendo la base associativa. E il Csi inizierà proprio così: coinvolgendo i presidenti delle sue quasi 13.000 società sportive. Grazie alla collaborazione con Avvenire, cui ci lega un rapporto fecondo e consolidato nel tempo, abbiamo immaginato un breve questionario, che sarà inviato a tutte le associazioni sportive e disponibile online anche per tutte le altre associazioni interessate.
Vogliamo metterci in ascolto dei nostri dirigenti, per sapere cosa serve, quali strumenti occorrono, dove sarebbe meglio impiegare le risorse a sostegno dello sport, come vedono il rapporto quotidiano con le persone, le famiglie, la comunità. Non possiamo immaginare noi cosa sia utile per loro: serve un patto, un’alleanza strategica tra sport reale e sport istituzionale, per far sì che la riforma dello sport produca effetti che cambiano la vita delle persone, un po’ come avvenuto nel dopoguerra con l’avvio di un’esperienza sviluppatasi sempre dalla relazione viva e forte con le associazioni sul territorio. La nostra proposta sportiva ha sempre cercato di andare incontro ai bisogni delle società ma non è sufficiente: abbiamo bisogno di avere al nostro fianco tutta la base associativa.
Avvenire ha da subito creduto in questo progetto, che avrà un ulteriore sviluppo nel 2020 con l’avvio di alcuni nuovi strumenti di informazione digitale, con approfondimenti tematici sullo sport educativo, sociale, ambientale, sanitario, aggregativo, di comunità. Ci ha creduto talmente, che a servizio di tutte le associazioni che compileranno il questionario metterà a disposizione 6 mesi di abbonamento digitale gratuito. Una scelta davvero importante, a sostegno del valore dello sport di base. Da giovedì partirà questa grande campagna di informazione e conoscenza sportiva territoriale: siamo certi che non resteremo i soli a volere coinvolgere la base associativo–sportiva. I dati raccolti, elaborati in forma di ricerca, saranno analizzati e sviluppati per aprire una fase di interlocuzione con tutte le istituzioni sportive (e non). Si tratta di un’occasione più che mai importante, visto che nel 2020, durante l’anno olimpico, si apriranno le stagioni assembleari elettive di tutto il mondo sportivo. Quale migliore rappresentanza sportiva potremo avere, se non quella di lavorare al servizio e per il bene di tutto l’associazionismo non profit italiano?